iron and wine live @ musicdrome milano
devo offrire una birra ai calexico, cioè, dovrei offrirgliene più di una, ma una in particolare è perchè grazie a loro e al disco che hanno fatto insieme ho conosciuto sam beam. un po' anche per questo ho sempre considerato il cantante barbuto un po' come un fratellino minore, anzi un fratellino pacato, di burns e convertino.
ecco pacato è la parola che più mi viene in mente pensando al concerto di ieri.
ma prima.
il concerto è aperto da fabrizio cammarata, voce dei second grace, voce calda e bella chitarra per un pugno di canzoni che in alcuni momenti ricondano un po' devendra banhart.
piccola nota, mi sono accorto solo alla fine che avevo sam beam seduto dietro che si è ascoltato tutto il concerto di apertura, cosa che mi ha colpito, abituato ad atteggiamenti da prime donne di cani e porci è bello vedere un po' di basso profilo.
il concerto di iron and wine s'è concentrato più che altro sull'ultimo disco, nonostante gli arrangiamenti un po' più scarni rispetto alle versioni registrate i pezzi hanno reso benissimo. un'ottima band molto affiatata, era palpabile il piacere di suonare che c'era sul palco, e su tutto la voce lieve e, ci torno, pacata di sam beam emozionante e, spesso, emozionata.
unica "pecca" un po' di mancanza di coinvolgimento con il pubblico, la mia impressione è che fosse dovuto a una marcata timidezza del personaggio che si è limitato a dire "grazzi" tra una canzone e l'altra e poco di più, però i pezzi parlavano da se e quindi tutti contenti.
molto bello ma un po' stitico l'unico bis di naked as we came per sola voce e chitarra.
firmato: dok
1 commenti :
http://degnadinote.menstyle.it/archive.php?eid=19
Posta un commento