mercoledì 28 novembre 2007

los campesinos! | international tweeXcore underground

pronto, gesù?
ciao, come va?
medio anche tu? eh lo so, è un periodo un po' così...
senti, un favore...
ce la fai a portare i los campesinos! a milano?
ci provi? dai, smuovi un po' le acque che tu hai le conoscenze giuste, se ci riesci ti offro una birra, cioè un bicchiere d'acqua, poi ci pensi tu.
bella.



per gli ingnoranti come me... cos'è il twee lo si scopre qwee


firmato: dok

martedì 27 novembre 2007

bonnie 'prince' billy | ask forgiveness

ogni uscita di will oldham è una certezza.
la certezza di avere per le mani un gran disco. non ce n'è, non riesco a non farmene piacere uno.
questo ask forgiveness è un operazione mezza riuscita, mezza perchè dovrebbe essere un disco di cover ma la personalità del principe è talmente straripante che i pezzi sembrano essere al 100% suoi.
naturalmente i pezzi sono bellissimi, ogni nota provoca un brivido, rimane il giochino ozioso di chiedersi come sarebbero state se fossero state un pelino più cover.


firmato: dok

domenica 25 novembre 2007

a toys orchestra | powder on the words


ci avviciniamo alla fine dell'anno, e mi sa che questo continua a rimanere uno dei dischi del medesimo.
gran bel video.
e poi... madonna quella stellina...


firmato: dok

rodrigo y gabriela live @ musicdrome milano


non sono mai andato d'accordo con i virtuosi, si rischia sempre un'esecuzione da ingeniere in cui la tecnica ha la precedenza sulle emozioni.
ecco, il concerto di rodrigo e gabriela è stato esattamente l'opposto, ogni grammo dei duecentomila chili di tecnica che i due messicani si portano nelle dita era al servizio del divertimento e del gioco, con un gusto impressionante in ogni passaggio.
incredibile il livello di pompa che sono riusciti a tirare in piedi con solo due chitarre, in alcuni pezzi si sarebbe detto che c'erano pure un basso e delle percussioni a spingere dietro.
tecnica, capacità, gusto a parte l'aspetto che più mi ha colpito è stato l'atteggiamento che avevano con il pubblico, non era una situazione da "ascoltami" ma da "cosa ti piacerebbe ascoltare?" e non parlo solo della scelta dei pezzi (il concerto era senza scaletta ad ogni brano poi chiedevano cosa volessimo dopo) ma del rapporto "tu sei qui ad ascoltarci e noi siamo qui per farti divertire" che troppo spesso tante band dimenticano.
un gran concerto e due grandi Musicisti.


firmato: dok

giovedì 22 novembre 2007

per chi è il panino pecorinoemmèrda?


è tutta colpa del supermercato.
io quando vado al supermercato non resisto e compro tutta la roba con gli ingredienti sbagliati, non ce la faccio, non riesco a mollarli sul bancone.

bagni schiuma che sanno di qualcosa che dovrebbe stare in un'insalata.
yogurt al deodorante.
shampoo all'arrosto.
sughi che sanno di scarpa.

mi basta vedere un elemento stupido e scatta l'acquisto.

quindi do la colpa al supermercato se ho ascoltato il pezzo di erose ramazzi con jon spencer.
non ho resistito.
l'ho ascoltato.
e non me lo ricordo.
mi pare ci fosse una batteria.

maledetto supermercato.


firmato: dok

mercoledì 21 novembre 2007

cocorosie live @ rainbow club milano


ero curioso di vederle dal vivo 'ste cocorosie.
non conosco bene le loro cose, maison de mon reve l'ho ascoltato un bel po' mentre the adventures of ghosthorse and stillborn riuscivo a godermelo a sprazzi.
comunque dal vivo le cocorosie hanno una gran pompa.
strumentazione stramba come previsto, oltre ai giochini per cui sono conosciute erano accompagniate dalla solita cascata di sampler effettini, un basso/ukulele, un pianoforte a coda, arpa e un beatboxer che probabilmente appena sceso dal palco è stato messo in un polmone d'acciaio a riprendersi ma che rendeva gran bene.
dal vivo i pezzi hanno parecchio impatto in più rispetto ai dischi (ma parecchioparecchio) e viene valorizzato il lato più hip hop pur senza rinunciare all'aspetto più "teatrale" della loro musica. risvolto sottolineato anche dagli effetti video proiettati sul palco.
in definitiva mi aspettavo delle bjork più all'acqua di ros(i)e e invece mi hanno stupito per resa, impatto e divertimento.


firmato: dok

lunedì 19 novembre 2007

the wombats | guide to love loss & desperation

il disco mi ha colpito medio, ma questa "dance to joy division" è davvero una bomba.



myspace dei wombats


firmato: dok

mercoledì 14 novembre 2007

Teatro degli orrori


Teatro degli orrori
L'impero delle tenebre

Questo è forse il disco più rappresentativo della fame di buona musica che c'è in Italia.
L'inizio con "Vita mia" rende subito chiaro all'ascoltatore cosa aspettarsi dal cd, graffiante e chiassoso rock, intangibile, arricchito da una vistosissima R moscia del cantante Pierpaolo (ex - ONE DIMENSIONAL MAN) che nel suo modo di cantare ricorda molto Jannacci.
Il Teatro Degli OrroriCompagna Teresa


Non è un disco da primo ascolto, ma anzi, inizialmente pare confuso e mal registrato, le voci sembrano troppo basse rispetto al sovrastare degli strumenti, poi incominci a capire le intenzioni, il cantato parlato, spesso fuori tempo, quasi scazzato, in realtà è un "modo di fare" rappresentativo delle intenzioni della band, ad ogni ascolto aumenta il gusto, fino a quando ti trovi a canticchiare i brani e a sbattere la testa.

"Un carro armato di rock per te, che ti faccia morire di musica e non di paura" la citazione dal brano "carrarmatorock!" è semplicemente il manifesto della band, senza fraintendimenti!

Da segnalare il singolo "Compagna Teresa", la bella "Hai sentito di Tom" e la divertente "Carrarmatorock!" e la già citata "Vita mia".

Voto 7,5


firmato: ilax81

venerdì 9 novembre 2007

Errori sul web

Questo è il disclaimer che appare a fondo pagina dell'iTunes Store italiano, nella pagina d'accesso e poi in tutte le pagine seguenti. All'inizio pensavo di aver colto in fallo la Apple pensando che la ragione sociale S.à.r.l. non esistesse.

Invece pare che esista e sia corretta (anche se ancora non sono riuscito a svelare il significato dell'acronimo) e li ho colti in fallo solo per il fatto che manchi il puntino dopo la à.

Esagero con il mio essere puntiglioso?


firmato: Limo

mercoledì 7 novembre 2007

bloc party | flux

uno dei video più commoventi visti ultimamente.


firmato: dok

settlefish | oh dear!

è una buona cosa quando l'unica parola che ti viene in mente per descrivere un disco è bello.
perchè oh dear! è proprio bello, un disco che appena finito ti fa chiede di essere riascoltato.

a dire il vero le parole sono due, una è bello e l'altra è pop.
perchè oh dear! è un disco proprio pop, gli arrangiamenti graffiano, le chitarre pure ma sotto sotto, lo scheletro delle canzoni è squisitamente pop.

giochino ozioso ma di rito è chiedersi il perchè cose come questa non esplodano mai quando avrebbero tutte le carte per fare il botto.


firmato: dok

martedì 6 novembre 2007

oreskaband

un anno e rotti fa io e lo sbrendon siamo stati in jappone.
un giorno entriamo nell'ennesimo negozio di dischi, metto le cuffie e provo il primo cd che mi capita e:




firmato: dok

Analisi del testo: Max Pezzali - Lo strano percorso

Max Pezzali è uno dei cantautori italiani più improbabili degli ultimi 20 anni. Salutato ad inizio carriera (credo ai tempi di Come mai) come il nuovo Lucio Battisti (ma vi rendete conto?), ha subito negli ultimi anni un declino che ha dell'imbarazzante. Non ne sono un profondo conoscitore se non per quello che la grande distribuzione radiofonica (a.k.a. radio FM) ci propina nei momenti meno opportuni.

Da quando ho sentito per la prima volta la canzone Lo strano percorso, un brivido mi trafigge la schiena ad ogni ritornello. Questa è la frase incriminata:
...
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com'è.
...
Sarei grato a chiunque riuscirà a spiegarmi questo passaggio. Io ci ho provato più volte senza risultato. Ho queste due intuizioni:
  1. La congiunzione per quanto è usata come sinonimo di poiché e allora la frase acquista un qualche senso: poiché in un secondo tutto può cambiare / niente resta com'è. Messa così però è una frase di una banalità sconcertante che neanche de La Palice.
  2. Il buon vecchio Max non ha idea di cosa siano i congiuntivi: per quanto in un secondo tutto possa cambiare / niente resta com'è. Anche in questo caso grammaticalmente la frase prende un qualche senso (anche se solo) apparente. Perché in realtà continua a non significare niente di notevole per l'ascoltatore.
Tirando le somme, continuo a rimanere nel dubbio che siano parole pescate da un cesto e buttate lì alla rinfusa. Si trattasse di un Dante (o anche qualcuno meno) penserei di essere stupido e di non capirne il senso (e forse è anche così), ma trattandosi di una lirica (?) di Max Pezzali passo oltre sperando che nessun deejay mi faccia più incrociare questo pezzo.


firmato: Limo