Rush on stage

Spettacolo decisamente esaustivo: vedere suonare per 3 ore (a cui aggiungere un quarto d'ora di intervallo) un gruppo che è in giro da più di 30 anni è uno spettacolo, e sembrava proprio che si divertissero a farlo. I 3 ragazzotti stempiati hanno messo in piedi uno show davvero coinvolgente scenograficamente, pur senza essere del tutto originale: 3 mega-schermi alle spalle con un'ottima regia video (e un'ottima traduzione in italiano per i pezzi di filmato proiettati); luci ed effetti visivi di prim'ordine; palco molto ampio ed essenziale; pedaliere di effetti molto estese per i due frontman (basso e chitarra) e batteria doppia, praticamente circolare, per un solo finale che ha strappato applausi a scena aperta da parte di tutti i presenti. Piccola pecca nella miscelazione dei suoni, che non hanno mai permesso alla voce di bucare in maniera efficace il muro sonoro sparato dall'impianto a un ottimo volume (non assordante e non troppo leggero). Esecuzione dei pezzi pulite e precise come ci si aspetta da un ensemble definito prog.
Piccola nota: a un certo punto sugli schermi, posizionati alle spalle del gruppo, volava un drago in computer grafica. Sputava dalla bocca una fiamma, ora di qui, ora di là, verso il palco, e proprio sul palco si sprigionavano delle fiamme in corrispondenza di dove sarebbero dovute arrivare la fiamme del drago.
Da (ex?) chitarrista una nota particolare: ho contato almeno 5/6 diverse Gibson Les Paul nelle mani paffute del biondo collega d'oltreoceano. Ha tutta la mia approvazione.
firmato: Limo
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